HYPERLOOP: QUANDO IL FUTURO DIVENTA REALTÀ

Vi è mai capitato di guardare alla TV una puntata di Futurama?
Vi siete accorti di quei lunghi tubi trasporta passeggeri che si articolano lungo tutta la città di Nuova New York?

Ebbene si, l’idea di fondo impiegata da Hyperloop è praticamente la stessa: tubi depressurizzati per evitare l’attrito con l’aria in cui vengono trasportati oggetti ad alta velocità, in questo caso dei vagoni, o per meglio dire “capsule”.
Tali capsule sono modulabili, e quindi adatte a spazio per il trasporto umano, come per quello di merci e veicoli.
Ma la rivoluzione, come letteralmente la intendiamo, deriva dall’elevata velocità di percorrenza dei tratti, circa 1200km/h.

Gabriele “BIBOP” Gresta, Co-founder e Chairman di Hyperloop, incontrato a Verona lo scorso 15 maggio in veste di relatore per l’ AUTOMOTIVE DEALER DAY, ci presenta questa proposta innovativa, altamente futuristica eppure reale.

Hyperloop si pone come una delle soluzioni più innovative e la prossima frontiera del trasporto, proponendo una soluzione che permetterà di ridurre il tempo nei grandi spostamenti e abbattendo i consumi energetici, oltre che l’inquinamento.

L’ideazione dei tubi prevede l’impiego di una tipologia di bio-cemento capace di assorbire l’anidride carbonica quanto di reggere attività sismiche fino al nono grado della scala Mercalli.
La struttura di questi tubi permetterebbe, grazie ad una combinazione di effetto vuoto e levitazione elettromagnetica nonché del peso ridotto della capsula (prodotta in carbonio), di impiegare solo il 5% dell’energia attualmente adoperata per muovere un treno, evitando inoltre disagi dovuti ai quotidiani problemi di coincidenze di linea.

Due elementi su cui Hyperloop ha fortemente puntato sono l’abitabilità (anche tecnologica) della capsula, che permetterà al passeggero di scegliere quale panorama vedere dal proprio finestrino attraverso uno schermo a definizione 8k (essendo il “vagone” spinto all’interno di un tubo ad altissima velocità sarebbe infatti impossibile per l’occhio umano riuscire a sopportare lo stimolo visivo) , e la sicurezza con piattaforme di sicurezza e d’uscita ogni 30 metri.

Hyperloop sta lavorando su scala mondiale nella realizzazione di linee ad hoc, tra le quali la più famosa è quella che verrà inaugurata ad Abu Dhabi nel 2020 in occasione dell’EXPO.

Cos’altro ci riserverà il futuro, oltre alla possibilità di poter partire da New York e raggiungere Los Angeles in poco più di 4 ore?

Restate sintonizzati per scoprire alcune novità sull’edizione 2019 del Festival CI.TE.MO.S. , che avrà luogo a Vicenza tra il 4 ed il 12 ottobre.

 

LE NUOVE FRONTIERE DELLA GUIDA AUTONOMA

La visita alla Gläserne Manufaktur di Dresda, lo scorso marzo, ci ha permesso di ammirare l’enorme sforzo con cui il gruppo Volkswagen sta cercando d’innovare il mondo della guida autonoma.

Il frutto dell’ambizioso progetto avanzato da VW in materia di guida autonoma è SEDRIC (acronimo di Self-Driving Car), un veicolo che propone con forza la guida completamente automatizzata quale punta di diamante della strategia di business del gruppo per il lungo-medio termine.
L’elemento cardine del progetto “Together – Strategy 2025” è l’avanzatissima tecnologia di cui dispone il prototipo in oggetto; tecnologia che permetterebbe un livello di guida autonoma pari a 5 (tradotto per i neofiti in: “non serve un conducente umano al volante”).
Dal 6 marzo 2017, ovvero la prima presentazione mondiale del prototipo, avvenuta in occasione del Salone dell’ Auto di Ginevra, il gruppo ha avuto modo di progredire nel miglioramento di un sistema integrato che ottimizzi la telemetria ambientale, l’analisi del traffico e gli algoritmi d’auto-pilotaggio.
Diversi sono i modelli prodotti ed esposti: dal SEDRIC originale, al SEDRIC 42 (ispirato esteticamente a “Herbie: un maggiolino tutto matto!”), alla versione Nightlife (per i viveur della movida notturna), alla versione Scuolabus … fino ad arrivare a SEDRIC Active, il modello presentato al CEBIT 2018 quale versione ideata per tutti gli appassionati di sport e attività outdoor.
SEDRIC Active sarebbe stato concepito come un mezzo adibito al trasporto, in piena sicurezza, di tutti quegli sportivi, agonisti o amatori, che necessitano di riposo e concentrazione, prima di cimentarsi in una performance adrenalinica. La concettualizzazione degli spazi, interni ed esterni, ha tenuto conto anche della mole di attrezzi che lo sportivo può trasportare con sé, come tavole da surf e windsfurf, bici, canoe, gommoni e kayak.
Chiamare il mezzo, impostare la destinazione e avviare il percorso è facile come utilizzare l’app di uno smartphone.
È appunto tramite l’applicazione Volkswagen OneButton, accessibile da qualsiasi device, che si potranno utilizzare questi mezzi futuristici, pensati per ridurre gli incidenti e permettere ai passeggeri di potersi dedicare ad altro durante gli spostamenti.

Quali sorprese ci riserverà il futuro?
E quali altre provenienti dal passato si presenteranno al Festival CI.TE.MO.S. 2019, che quest’anno si svolgerà a Vicenza tra il 4 e il 12 ottobre?

 

CI.TE.MO.S. in tour alla Gläserne Manufaktur di Dresda

Il gruppo Volkswagen sta investendo fortemente le proprie risorse in Sassonia, per rendere questa regione il polo europeo della mobilità elettrica. Ad ora, due sono le città verso cui ogni cultore della mobilità sostenibile dovrebbe rivolgere la propria attenzione: Dresda e Zwickau.
La prima è nota quale base d’assemblaggio della Golf elettrica (e-Golf), mentre nella seconda sono dislocati gli studi di progettazione e futura costruzione della nuova Volkswagen I.D.

Il team di CI.TE.MO.S., di cui ricordiamo le date di svolgimento del Festival nazionale a Vicenza tra il 4 ed il 12 ottobre, ha colto l’occasione di poter visitare la Gläserne Manufaktur di Dresda.
Quanto ci ha più entusiasmato è stata la possibilità, per i visitatori, d’accedere alle aree di produzione della fabbrica in totale trasparenza, data soprattutto dalla conformazione a pareti di vetro della struttura: elemento che ha decretato l’attribuzione alla stessa del soprannome di “Volkswagen Transparent Factory”.
Il tour, comprensivo di visita alla mostra sull’ e-mobility, accesso all’area di assemblaggio e produzione, possibilità d’effettuare test stradali e comparare l’efficienza e la velocità delle varie tipologie di power station, ha la capacità di offrire ai visitatori gli strumenti per valutare i benefici riguardanti la conversione all’elettrico e dissipare, allo stesso tempo, i dubbi e le riserve dei più scettici.

Vi è inoltre la possibilità, per gli acquirenti dei veicoli elettrici, di poter essere coinvolti direttamente in quattro specifiche fasi di assemblaggio della propria auto, tra cui quella del “matrimonio”, termine utilizzato, in gergo tecnico, per indicare il momento in cui il corpo della macchina e il motore vengono uniti sulla piattaforma di costruzione.

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