Stimolare la curiosità e l’emozione dei ragazzi

Cos’è Citemos?

Il Festival Citta della Tecnologia per la mobilità sostenibile tenutosi dal 4 al 6 ottobre 2018 a Vicenza per il secondo anno consecutivo, rappresenta uno dei più importanti eventi italiani in materia di sostenibilità e tecnologia e si pone un duplice obiettivo: da un lato fornire contenuti e soluzioni per il mondo dell’imprenditoria, offrendo anche stimoli volti a favorire l’innovazione e dall’altro vuole presentare l’evoluzione dell’ecosistema partendo dal ruolo cruciale della tecnologia.

Citemos è un contenitore ricco di appuntamenti, incontri e tavole rotonde per capire come mettere a frutto e far leva sulle nuove opportunità offerte dalle tecnologie, di capirne l’evoluzione.

Focus sui ragazzi con Citemos – High School

Il festival, nella scorsa edizione, ha allargato il confronto anche al mondo della scuola e così sono stati promossi due incontri con i licei della provincia, nella sezione dedicata “CI.TE.MO.S – High School”.

Il primo dal titolo “Tecnologia e felicità. La felicità ha bisogno di un futuro sostenibile” si è svolto al Teatro Comunale di Vicenza ha avuto come attori principali oltre agli studenti il sociologo e saggista Francesco Morace, Rinaldo Folco di Fasp srl, azienda specializzata in automazioni e tecnologia per la produzione di motori elettrici, Arnaldo Guglielmini,presidente provinciale della categoria chimica e plastica di Confartigianato Vicenza e Ennio Chiatante Head Digital Transformation Projects di COMAU.

Morace ha saputo coinvolgere i ragazzi attorno all’idea base che la felicità abbia bisogno di un futuro sostenibile. In quest’occasione Ennio Chiatante di COMAU ha presentato ufficialmente il robot e.Do progettato dalla nota azienda ed orientato all’educazione, utile sia nell’apprendere la programmazione di un robot industriale sia come supporto all’insegnamento. Rinaldo Fosco di FASP con il suo intervento alla platea di ragazzi delle scuole superiori di Vicenza ha parlato dell’importanza della curiosità e della passione: “Il motore principale è fare quel che piace per poter crescere professionalmente ma soprattutto personalmente.” Arnaldo Guglielmini di Tuto Chimica ha voluto sollecitare i ragazzi con la provocazione “scegliete di fare ciò che vi piace di più, non abbiate paura di sbagliare perchè la vita è una sola, provate e osate qualcosa che porta oltre le solite 8 ore di lavoro”.

A conferenza conclusa abbiamo raccolto una serie di impressioni dalla platea. Maria Grazia Grotto docente presso l’Istituto tecnico Ceccato di Thiene testimonia la validità dell’esperienza per i ragazzi, “si sono dimostrati interessati e coinvolti nell’evento grazie all’interattività e dinamicità dell’approccio.” Antonella Zorzo dello stesso Istituto afferma che “i ragazzi sono stati spronati a motivarsi ed essere appassionati, a seguire le proprie ispirazioni e soprattutto a viaggiare, per scoprire nuove realtà.”

I pareri degli insegnanti sembrano corrispondere alle sensazioni degli studenti che affermano di essere stati coinvolti grazie alla curiosità dei temi trattati e stimolati verso la fantasia. I ragazzi si sono detti soddisfatti dell’incontro che ha saputo aprir loro gli occhi e dare utili spunti per unire la passione con il lavoro.

Il secondo appuntamento aveva come tema “ La tecnologia incontra l’umanesimo. Dalla tradizione al futuro” e si è svolto al liceo Pigafetta di Vicenza ed è stato diretto dal fisico nucleare e primo ricercatore CNR Valerio Rossi Albertini.

La lezione è stata incentrata sul problema della concentrazione delle polveri sottili nell’aria. Le polveri sottili sono polveri micrometriche che il nostro organismo non è progettato a gestire perché non esistono in natura. Albertini ha proposto un confronto originale usando una macchinina, una lampada, un piccolo mappamondo e un sacchetto di plastica trasparente per spiegare l’effetto serra.

A conclusione dell’iniziativa Morace sottolinea: “Purtroppo su questo tema ancora non si è stati capaci di aprire un ragionamento che possa direttamente impattare sulla vita quotidiana delle persone, cioè far capire quali sono le conseguenze, mostrare degli esempi. Bisogna partire dai bambini, dai ragazzi, dalle scuole e trovare degli argomenti che possono essere per loro di interesse, curiosità e anche addirittura di emozione. Se non si da l’esempio che intercetta la ragione del cuore, l’Italia è difficile da coinvolgere.”

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